Sergio Giordani, sindaco di Padova, afferma:
«Dallo scorso 22 febbraio la vita di tutti noi è cambiata e continua a cambiare. Ora dobbiamo rimanere a casa, è importante per il bene di tutti. Ma non possiamo dimenticare chi non ha una rete familiare di supporto, chi ha limitazioni fisiche, chi è in difficoltà economica, chi una casa non ce l’ha».
Per il Vescovo Claudio Cipolla
«si può praticare la carità e la solidarietà anche a distanza: anche stando in casa è possibile tessere fili, ravvivare relazioni di prossimità, e con la creatività aiutare i più fragili a vivere questo tempo. Una telefonata per un saluto, una preghiera, un piccolo favore al vicino di pianerottolo. E poi la fiducia in tutti coloro che nel rispetto delle regole si stanno facendo carico di chi è solo, di chi è in strada, di chi non ce la fa».
«Proprio per questo da Padova capitale europea del volontariato – afferma Emanuele Alecci, presidente del CSV Padova – ci siamo uniti per un messaggio comune: la risposta alle persone in difficoltà la diamo noi. Ma abbiamo bisogno del vostro aiuto, da casa».
Per Cristina Piva, assessora al volontariato:
«Noi, per Padova, ci siamo. I padovani non potevano che rispondere così in un momento tanto difficile della storia della città. Padova non si chiude in se stessa ma mette in campo tutta la sua forza solidale per essere accanto, nel rispetto delle norme stabilite, a chi non ha reti di supporto, alle persone più esposte, a quelle più fragili. Insieme, sono certa, ce la faremo».
per informazioni, chiarimenti o se hai materiale da inserire a supporto della preghiera a distanza